Giudizio Legambiente Campania + 1 c/M.A.T.T. - TAR Napoli sez. I - Esiti

COMUNICATO STAMPA

del 05.09.2013

  NAPOLI: TAR Campania di Napoli – sezione I – deposito sentenza n° 3373/2013 nel giudizio che vede avversi Legambiente Campania Onlus ed una cittadina residente a Boscoreale da una parte, ed il Ministero Dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (M.A.T.T.), dall’altra, circa il mancato intervento del Ministero stesso in relazione alla presenza di inquinamenti  dovuti alla discarica “ex Cava Sari”.

Nel periodo agostano ho appreso l'esito, negativo. del giudizio (in vero, ultima coda di tanti giudizi) avviati a causa della discarica autorizzata in "ex Cava Sari".

In definitiva, e molto sintetizzando, le nostre domande sono state respinte in quanto non avremmo provato secondo i canoni dei giudizi civili la diretta riconducibilità degli effetti (ovvero gli inquinamenti effettivamente presenti in falda ed altrove) all'azione di chi ha installato la discarica o aveva o ha il compito di gestirla.

Ci veniva chiesta una "probatio diabolica" quando invece secondo i dettami del principio, codificato in sede di diritto europeo, "di precauzione" sarebbero stati gli altri, ovvero il MATT, in primis, a dover dimostrare che non vi è alcun rapporto "eziologico" tra gli effetti, appurati, ed una nuova attività così altamente impattante come la installazione in un'"area protetta" di una discarica.

La sentenza, a mio parere, rappresenta un "vulnus" proprio al principio di precauzione, codificato per tutelare territori e salute pubblica.

Noi abbiamo dimostrato, tra le altre cose, che vi era un difetto di istruttoria enorme.

Difatti, ll dato che con maggiore evidenza emerge anche dalla relazione del Corpo Forestale dello Stato di stanza presso il Vesuvio è che manca, a tutt’oggi, una determinazione dei valori di fondo naturale dell’area di origine vulcanica; benchè richiesto dal Ministero  all’ARPAC,  infatti, siffatto accertamento non è stato mai eseguito da alcuna delle diverse autorità coinvolte nel procedimento. Ciò, si badi,  a dispetto del carattere sicuramente essenziale  che esso riveste ai fini della valutazione del danno ambientale, trattandosi del solo tipo di  verifica in grado di stabilire, con il necessario grado di certezza, se la contaminazione sicuramente presente nella falda acquifera circostante Cava Sari sia frutto di una naturale composizione fisico-chimica dell’area o, invece, conseguenza di inquinamento proveniente dalla discarica. 

Che aggiungere.... solo un grande ringraziamento al collega Antonino Cascone che tantissimo si è speso con me per cercare di riuscire in un esito diverso!

Rimango a disposizione per chiarimenti e/o informazioni.

La sentenza è la n° 3373/2013 TAR Napoli - R.G. 3327/2011

avv. Aldo Avvisati

Studio Legale AFM

www.afmstudiolegale.it

 


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